Barone Dott. Ugo Antonio Bella

(Storico – Scrittore)

Quando negli anni ’60 vidi per la prima volta Ugo Bella, capii subito che era un signore estroverso e nello stesso tempo abbastanza classico. Era classico nel vestire, nel portamento, ma la cosa che più di tutto mi colpì erano i folti basettoni che sfoggiava e lo rendevano fiero di se stesso. Ci incontravamo spesso quando seguivamo la messa della domenica. Con il passare degli anni il destino volle che con Ugo Bella i nostri rapporti diventassero sempre più saldi. Infatti, scoprimmo di avere degli hobby comuni, quali la TV, le antenne per le varie radio-ricezioni, l’elettronica, ma il culmine lo raggiungemmo con l’archeologia.

Divenne pure mio “compare” d’anello. Era di  grande bontà verso tutti, in particolar modo verso i bisognosi! Spesso era tre volte buono come da verganiana memoria.

Passava intere notti a studiare su vecchi libri e manoscritti, e confrontava vecchissime foto.  Consultava antichi testi e documenti alla Curia arcivescovile di Agrigento, nelle chiese locali e negli archivi comunali. Col suo fuoristrada molte volte ci accompagnavamo col Prof. Fausto Vella nelle campagne a  cercare tutto quello che poteva essere di interesse archeologico  per poi segnalarlo alla Soprintendenza BB. CC. AA. di Agrigento.

Ugo Antonio Bella nasce a Campobello di Licata il 28 ottobre 1947 figlio di Giuseppe Sebastiano Stefano e  Rosetta Caltagirone.

Nella facoltà di Giurisprudenza – Corso di laurea in Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Palermo, consegue  la laurea, con una tesi sulla “Politica Estera Sabauda da Vignale a Plombières” relatore il Chiarissimo Prof. Giuseppe Tricoli, titolare della cattedra di Storia Moderna e Contemporanea. Correva l’anno 1976.

Si innamora e sposa il 2 settembre del 1978 Jole Maria Sammarco dottoressa in scienze matematiche. Diventa padre di Rossana e Luisa. Vivono in armonia a Campobello di Licata fino al giorno in cui viene a mancare in età prematura, è il 28 aprile 2006.

Queste le principali scoperte:

  • – Nell’Aprile del 1998 scoprì e segnalò alla Soprintendenza BB. CC. AA. di Agrigento una Torre Chiaramontana risalente al 1240 d. C. circa;
  • – Studiò i resti ritrovati in contrada Tintoria di un “Elephas primigenius”, dimostrando al mondo della ricerca che anche in Sicilia in epoche remote vi era la presenza dei pachidermi;
  • – Scoprì in contrada Manicalunga-S. Francesco una tomba risalente al periodo miceneo (rodio – cretese) della Tarda età del Bronzo;
  • – Portò alla luce i siti dei Tre Casali Ras-Gaden (nome arabo del Casale di Campobello), Burg  – Nisen, Rahal – Lion e di altri Casali, dandone la traduzione dall’arabo;
  • – Segnalò la “statio” romana del latifondista Corconio, la relativa strada e una rara pietra miliare coeva e un probabile acquedotto romano del III sec. d.C. in contrada Catena e un altro in contrada Ficarotta;
  • – Segnalò alla  Soprintendenza  BB.CC.AA.  di Agrigento una fortezza bizantino-normanna in contrada Tre  Fontane e una tomba di un Principe in contrada Principe.

A lui si devono i ritrovamenti di alcuni insediamenti del periodo preistorico e protostorico nel territorio di Campobello di Licata e nelle contrade limitrofe con facies (aspetti) di Castelluccio, Tapsos e Pantalica.

Rivalutò il Palazzo Ducale Bella (suoi antenati) con i capolavori di Olivio Sozzi e di altri artisti.

Scoprì in una località sita nel territorio di Naro, tra Campobello di Licata, Ravanusa e Sommatino i resti di una città risalente a tempi immemorabili indicata presumibilmente come  “Crastòs”, citta’ dalle donne bellissime, di cui ne parla il poeta Epicarno e dell’etera Taide.

Ha collaborato come consulente storico per il progetto “Demetra” dal titolo “Lettura del Territorio”, fornendo il testo e le foto per la compilazione di un CD con relativo supporto cartaceo, con la Scuola Media Statale “G. Mazzini” di Campobello di Licata. Con la stessa scuola pubblicò il libro ” Cronistoria di Campobello di Licata”.

L’Azienda Autonoma Provinciale Incremento Turistico di Agrigento, allora retta dal dr. Vincenzo Fontana gli conferì una targa al merito con la seguente dicitura “Allo storico Ugo Antonio Bella per le individuazioni storiche di rilevante importanza che hanno consentito di accrescere il patrimonio collettivo“.

Scrisse diversi articoli di storia per il mensile “La Vedetta” diretta dallo storico Prof. Calogero Carità.

Fece  parte del direttivo dell’Archeoclub d’Italia, sede di Licata e dell’Associazione archeologica-storica-culturale “Tria Casalia” di Campobello di Licata di cui  ne fummo i soci fondatori.

Infine, insegnò presso l’Università della III età.

Di lui ne hanno scritto la rivista Archeoclub d’Italia, i quotidiani La Sicilia, Il Giornale di Sicilia  Oggi Sicilia,  e La Vedetta.

Alessandro Casuccio

A UGO
Quando ti conobbi in quarta B compresi
Che guardavi oltre l’orizzonte
Di tutte le cose
Per questo come me
Facevi parte
Del gruppo dei pazzi
La pazzia che avevamo scelto
Come scudo di libertà
Di un anarchico pensiero
Fatto di acerba immaturità
E istintiva ribellione
Contro chi voleva comprimere
Il vulcano creativo di un mondo nuovo
Ci dicevano estroversi
Ma ragionavamo su tutto
Tutti pensavano a crearsi un posto di lavoro
Noi pensavamo  a cosa creare
Per stupire il mondo
E oggi mi accorgo
Che dal nostro punto di vista
Ci siamo riusciti
Tutti ci riconoscono
D’aver dato il massimo.
Fummo i profeti
Di un mondo che cambiava
Abbiamo dato il meglio
Dopo che tutto era cambiato
Avresti potuto essere un fratello
Ma ti preferivo compagno risorgimentale
Per abbattere la nuova tirannia.
Neanche per un attimo
Ci siamo discostati dai sogni
Oggi ho saputo che sei morto
Ma preferisco augurarti Buona Notte.

Calogero Rampello

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