Leggiamo, dagli organi d'informazione, che il Movimento 5 stelle di Campobello lamenterebbe la mancata partecipazione ad una riunione convocata ad Agrigento nella quale i Sindaci partecipanti hanno "deciso di avviare le procedure perché – sulla scorta di un parere legale – si avvii l’iter legale e burocratico per riappropriarsi delle reti, nei comuni che le hanno cedute, e del servizio per stabilire un’unica tariffa per tutti gli utenti della società privata." E si accusa l'amministrazione Comunale di tenere un "basso profilo" sulla tematica della gestione del servizio idrico. Lo diciamo senza alcuna volontà polemica, ma è paradossale che la partecipazione ad una riunione sia considerata più importante degli atti concreti deliberati da un consiglio comunale all'unanimità, dopo un lavoro di coordinamento tra amministrazione e consiglieri. Quello che i comuni partecipanti alla riunione hanno deciso di avviare: "iter burocratico e legale per riappropriarsi delle reti", il Comune di Campobello di Licata lo ha già fatto concretamente 4 mesi fa. Nella seduta consiliare del 5 marzo 2015, è stato deliberato di avviare tutta la necessaria attività per riacquisire la disponibilità degli impianti idrici e affidare la gestione del servizio idrico al consorzio "Tre Sorgenti", quindi ad una gestione totalmente pubblica, e di richiedere al commissario dell'ATO Idrico di avviare apposta azione per verificare l'esistenza o meno di condizioni che possano determinare lo stato di inadempienza del gestore e il contestuale scioglimento del contratto. E tale deliberazione è stata trasmessa all'ATO Idrico di Agrigento, ai comuni consorziati, alla Regione Siciliana e alla Prefettura di Agrigento. Purtroppo, dal 5 marzo ad oggi, il "Tre Sorgenti" è rimasto senza guida, non essendo stato raggiunto il numero legale per l'elezione del Presidente, nonostante la presenza costante, a tutte le assemblee, dei Comuni di Campobello, Racalmuto, Palma di Montechiaro e Grotte. Ci auguriamo che il rinnovato quadro politico, e l'arrivo in aula, a Palermo, del DDL sul riordino del servizio idrico regionale possa far ripartire un percorso che non sarà certamente semplice, né scorrevole, ma, come abbiamo fatto noi a Campobello per primi in provincia di Agrigento, va tracciato e perseguito. In merito al "basso profilo" che l'Amministrazione di Campobello avrebbe tenuto sulla questione del servizio idrico, va ricordato che in due diverse occasioni, il Comune di Campobello ha votato contro la consegna degli impianti del Tre Sorgenti a Girgenti Acque, nonostante la diffida alla consegna della Prefettura e dell'Assessorato Regionale, esponendoci quindi anche a possibili conseguenze sul piano legale e della responsabilità personale. Chi vuol tenere un "basso profilo" non mette a rischio la propria persona. In merito alla richiesta del M5S del 20 aprile, in cui si chiedeva al Sindaco di emettere una ordinanza che vieti i distacchi dei contatori degli utenti morosi, è vero che non è stata ancora data alcuna risposta, ma solo perché da una prima analisi della giurisprudenza e della normativa, sta emergendo l'impossibilità di percorrere tale strada, e stiamo analizzando tutte le alternative. Le prime ordinanze analoghe, ad esempio quella emessa dal comune di Gela, sono state infatti annullate dal TAR con conseguente condanna alle spese del Comune, ottenendo soltanto un aggravio economico di spese legali. Restiamo, comunque, assolutamente a disposizione per un incontro, anche pubblico, per confrontare le posizioni che sono assolutamente entrambe per il ritorno ad una gestione totalmente pubblica.
L'Amministrazione Comunale di Campobello di Licata.