Si sono svolti i funerali nella Chiesa Madre di Nicolò Savarino. La nostra comunità ha vissuto una giornata di “lutto cittadino”, indetto dal Comune. Nella Chiesa Madre erano presenti il vice sindaco Dott. Francesco Incardona, l’assessore provinciale Vito Terrana per la Provincia, l’Assessore Regionale Dr.ssa Caterina Chinnici, per la Regione, il vice Prefetto di Agrigento, il Questore di Agrigento, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il sostituto Commissario P.S. di Licata, il Comandante la Compagnia C.C. di Licata, la Polizia Provinciale, la Polizia Municipale di Campobello ed una rappresentanza numerosa di altri Comandi della Regione Sicilia (tra i quali Catania – Messina – Ragusa – Caltanissetta – Agrigento – Acireale - Lentini – Bisacquino – Ficarazzi – Canicattì – Ravanusa – Licata – Naro – Castrofilippo – Favara - Camastra – Bivona etc.) nonchè la presenza dei Vigili della zona IX Dergano di Milano, colleghi di lavoro di Nicolò che hanno voluto onorare anche nel paese d’origine la salma del collega (picchetto d’onore e scorta alla salma) e tanta gente comune. Davanti alla bara, ammantata di un drappo tricolore italiano, la foto di Nicolò, il bob di ordinanza del vigile e una ghirlanda, i genitori di Nicolò, i fratelli Santo, Rocco e Carmelo, e i familiari, tutti affranti. Toccante l’omelia di padre Girolamo Capobianco “Campobello di Licata è terra amara, madre matrigna, ma amata. Un balordo gli ha tolto la vita, ma non puntiamo il dito contro gli stranieri, sono cristiani anche loro. Un giorno ci sarà la nostra resurrezione”, ha detto. Sono intervenuti in chiesa anche una delle nipoti di Nicolò (“zio è morto da eroe” ha esclamato), il vice sindaco Incardona, un collega della Polizia Municipale di Milano suo compagno di lavoro e una parente dello sfortunato. Poi in chiesa le note musicali toccanti de “Il silenzio”. Dopo la messa funebre la salma è stata accompagnata da persone a lui care al cimitero comunale a spalla.